Gli EC non rispettano i LdS richiesti da PagoPA in termini di performance, uptime, tempi di processo.
L’impatto per il cittadino è critico perché porta all’impossibilità di procedere o completare il pagamento. È talvolta necessario un intervento manuale per sbloccare i pagamenti rimasti in stato non definitivo o per permettere al cittadino di riprovare.
L’impatto per il PSP è critico perché comporta un carico sui sistemi dovuto alla numerosità delle “retry” sui pagamenti non correttamente completati o che si chiudono in tempi troppo elevati.
L’impatto su PagoPA è alto perché richiede un oneroso impiego dei team di assistenza per gestire le numerose segnalazioni e con necessità di analisi puntuali molto dispendiose.
Per avere evidenze più tempestive e puntuali, PagoPA sta lavorando alla realizzazione del sistema di monitoraggio e quadratura con cui sarà in grado di richiedere tempestivamente agli EC di adeguarsi rispetto ai livelli di servizio descritti nelle specifiche. È inoltre in corso la strutturazione del nuovo processo di Quality Improvement atto a migliorare la gestione del problema con la definizione delle modalità di rientro per gli EC inadempienti.
Gli EC talvolta non rispettano in maniera precisa le specifiche di PagoPA.
A tal proposito si comunica che a partire da marzo 2023 le già deprecate “primitive” paaAttivaRPT e paaVerificaRPT non saranno più disponibili e definitivamente dismesse.
L’impatto per il cittadino è critico perché porta all’impossibilità di procedere o completare il pagamento entro tempi accettabili. È talvolta necessario un intervento manuale per sbloccare i pagamenti rimasti in stato non definitivo o per permettere al cittadino di riprovare.
L’impatto per il PSP è critico. È spesso necessario il ricorso a procedure di riversamento extra-processo. Si generano inoltre situazioni che comportano un carico sui sistemi dovuto alla numerosità delle “retry” per pagamenti in errore.
L’impatto su PagoPA è critico perché richiede un oneroso impiego dei team di assistenza per gestire le numerose segnalazioni e con necessità di analisi puntuali molto dispendiose.
Per avere evidenze più tempestive e puntuali, PagoPA sta lavorando alla realizzazione del sistema di monitoraggio e quadratura con cui sarà in grado di richiedere tempestivamente agli EC di adeguarsi rispetto a quanto richiesto nelle specifiche. È inoltre in corso la strutturazione del nuovo processo di Quality Improvement atto a migliorare la gestione del problema con la definizione delle modalità di rientro per gli EC inadempienti.
L’EC chiude un conto di accredito e non lo comunica a pagoPA. Di conseguenza i pagamenti veicolano un IBAN di riversamento non più attivo e gli SCT effettuati dai PSP sono rifiutati.
L’impatto per il cittadino è molto basso perché l’IBAN viene utilizzato solo per il riversamento successivo al completamento del pagamento.
L’impatto per il PSP è critico. Il PSP riversante non conosce il nuovo IBAN corretto e si rivolge all’assistenza che si interfaccia con l’EC. Non sempre questo processo porta ad ottenere l’IBAN sostitutivo (e comunque non in tempi brevi).
L’impatto su PagoPA è critico perché l’assistenza di PagoPA deve recuperare i nuovi IBAN, comunicarli al PSP e farli censire sui sistemi di pagoPA.
Controllo periodico tramite il servizio CheckIBAN della validità degli IBAN censiti per produrre avvisi verso gli EC a fronte di IBAN non più validi e inibirne la propagazione sul sistema.